No, non mi sono dimenticato di togliere l’articolo segnaposto che i nerd ben conoscono, l’ho volutamente lasciato per dargli la giusta visibilità che gli è sempre stata negata.

Mi piace scrivere, il che non vuol dire che sappia farlo, ma il non saper fare una cosa non dovrebbe mai essere un freno al provarci comunque.
E io ci provo.

Un giorno ho riflettuto su quanto tempo io passi a pensare, ricordare, immaginare e a come tutto questo tempo vada essenzialmente sprecato. Ho deciso quindi di mettere nero su bianco i miei pensieri per dar loro consistenza, per tenerli stretti senza farli più fuggire, per dare una voce a ciò che voce non ha.

Nell’ultimo periodo la mia mente è quasi monotematica verso la pittura e in particolar modo per quella ad acquerello, per cui sarà il principale argomento che tratterò, principale (per ora) ma non unico. Se non ami l’arte direi quindi che questo posto non fa per te, mi spiace.

I social sono troppo veloci, migliaia di immagini e pensieri vomitati ogni minuto da utenti frenetici, indici che scorrono post di ogni tipo senza dare tregua ai poveri cervelli affannati, stanchi, stufi. Giorni identici passati a commentare su tutto con parole che non hanno peso, fino a sera dove il sonno, come una passata di spugna, pulisce le nostre menti da ricordi inutili. Basta! Ho voglia di andare piano, di muovermi a rallentatore. Ma come fare? Scrivendo. Posso prendermi il tempo necessario per soppesare ogni singola parola, riscrivere da capo ciò che ho appena terminato o dilungarmi, tanto nessuno può interrompermi.

“Arrivi tardi” forse penserà qualcuno, “Arrivo giusto” penso io.